Si fa presto a dire CRM. Questa famiglia di prodotti è ormai diffusissima: niente di strano, dunque, se chi sente parlare per la prima volta di BlueBase e della sua capacità di ricordare “tutta la storia delle relazioni con i vostri contatti”, talvolta lo associa automaticamente all’acronimo più tradizionale.
Solo che BlueBase è classificato come MRM (Marketing Relationship Management), non come CRM (Customer Relationship Management).
Un CRM è mirato essenzialmente ai rapporti con i clienti; BlueBase, invece, gestisce la storia di ogni tipo di contatto (suspect, prospect, cliente, partner, competitor e quant’altro), in un’ottica di marketing stratificato, prima di tutto.
BlueBase serve a fare emergere i dati relativi a chi è meglio contattare per sfruttare al meglio le informazioni che abbiamo a fini di promozione. Certo, gestisce anche le anagrafiche dei contatti, ma il cuore del prodotto è la capacità di aiutare chi lo usa a trovare il target perfetto per l’azione promozionale che si progetta, affinando la capacità di ricerca del pubblico ideale tramite le risposte ad ogni ulteriore promozione.
Alimentando BlueBase, è possibile sapere con un colpo d’occhio se una campagna di promozione è un successo da sfruttare o un fallimento da cui ritirarsi prima che diventi un baratro:
“La campagna raggiunge il break even grazie agli investimenti sulla stampa o a quelli sulle telefonate?”
“In quale forma la presentazione del prodotto è stata più efficace?”
“Quale forma di attività promozionale è stata più remunerativa e perchè? ”
“Quali sono le strategie che hanno avuto più successo e come le posso incrociare?”
Ecco: BlueBase non è solo questo, ma questo è il suo cuore. E fa la differenza.
Chiedete a Talea di presentarvelo e giudicate con i vostri occhi.